Info e Curiosità su Eiichiro Oda

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    Fin dall'infanzia Eiichirō Oda si interessò alla storia della pirateria grazie alla serie anime Vicky il vichingo, che adorava quando era piccolo. La lettura di biografie di pirati aumentò questo interesse, che raggiunse il culmine con la scoperta dell'esistenza di Edward Teach, noto con il soprannome di "Barbanera", che in seguito divenne il prototipo di uno dei cattivi principali della serie: Marshall D. Teach. Molti pirati del manga hanno nomi che traggono ispirazione da personaggi realmente esistiti: per esempio Roronoa Zoro prende spunto dal bucaniere francese Francois l'Olonese. In un'intervista sul perché abbia deciso di scrivere un manga sulla pirateria e sul successo della serie Oda ha dichiarato:

    « Penso che a tutti piacciano i pirati in qualche misura. L'apparente cattiva prima impressione e la sensazione che abbiano grandi progetti e speranze per il loro futuro. Nella realtà sono cattivi, ma si tende a ignorare questo aspetto e a crearsi una propria immagine su di loro, vero? Mi piace anche questa cosa e volevo sfruttarla in qualche modo. Così disegno la serie cercando di non pensare alla storia reale. »

    Oltre che dalla storia della pirateria Oda è stato influenzato da Dragon Ball di Akira Toriyama, che ancora oggi rimane uno dei suoi manga preferiti. Egli sostiene che il suo stile artistico cominciò a formarsi al tempo delle scuole elementari, sotto l'influenza di serie anime come Kinnikuman e Ken il guerriero. Durante le scuole superiori Oda decise di elaborare una serie manga sui pirati, senza inizialmente concentrarsi sui dettagli della trama ma tenendo come punto fermo l'ambientazione base e il fatto di volere realizzare una storia lunga. Tuttavia cominciò a lavorare al progetto solo nel 1996, quando era assistente del famoso mangaka Nobuhiro Watsuki. Il risultato furono due storie one-shot intitolate Romance Dawn — titolo che sarà poi utilizzato per il primo capitolo e volume di One Piece. I due capitoli introducono come protagonista il personaggio di Rufy e includono molti elementi che sarebbero poi diventati parte della serie principale. La prima di queste storie è stata pubblicata nell'agosto 1996 sulla rivista Akamaru Jump e successivamente in One Piece Red. La seconda è stata distribuita nel 41º volume di Weekly Shōnen Jump sempre nel 1996 e ristampato nel 1998 nella collezione di storie brevi di Oda Wanted!.

    Oda aveva inizialmente stimato che la durata di One Piece sarebbe stata di circa cinque anni e aveva già pensato al finale, ma si accorse che la storia gli piaceva troppo per terminarla in quel lasso di tempo. Nel 2016, a diciannove anni dall'inizio della serializzazione, l'autore ha dichiarato che il manga ha raggiunto il 65% della storia che intende narrare. A luglio del 2018, in occasione del ventunesimo anniversario dell'opera, Oda ha dichiarato che il manga è arrivato all'80% della trama. Tuttavia, Oda ha confermato che il finale sarà ancora quello pensato originariamente e che è deciso a veder completata la sua opera indipendentemente da quanti anni ciò dovesse richiedere.

    A differenza di altri mangaka Oda, nelle sue tavole, disegna personalmente tutto quello che si muove — incluse persone, animali, fumo, nuvole e mari. In questo modo desidera mantenere una rappresentazione uniforme lasciando al suo staff solo la realizzazione degli sfondi, basati comunque su suoi schizzi. Questo carico di lavoro lo costringe a tenere dei ritmi serrati di produzione, a iniziare dalla mattina alle cinque fino alle due di notte, con brevi pause solo per i pasti. Il programma di lavoro canonico prevede i primi tre giorni della settimana dedicati alla stesura dello storyboard e il restante tempo per l'inchiostrazione definitiva delle tavole e per l'eventuale colorazione. Quando un lettore gli chiese di chi fosse innamorata Nami, Oda rispose che difficilmente ci sarebbero state storie d'amore all'interno della ciurma di Rufy. L'autore ha inoltre spiegato che evita volutamente di inserirle in One Piece poiché la serie è un manga shōnen e i ragazzi che leggono l'opera non sono interessati a storie d'amore.
     
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