Amare di più l'Italia

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  1. nikonucida
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    CITAZIONE (DarkenShadow @ 9/5/2013, 17:56) 
    Belli gli scavi di Pompei, ci sono andato in gita alle medie (prendemmo tanta di quella pioggia :XD:)

    La mia infanzia invece l'ho trascorsa qui:

    Paestum, nome latinizzato del termine Paistom con il quale venne definita dopo la sua conquista da parte dei Lucani, è un'antica città della Magna Grecia chiamata dai fondatori Poseidonia in onore di Poseidone, ma devotissima a Era e Atena. Si ritrova in età più recente come Pesto, nome mantenuto fino al 1926, quando venne ribattezzata nella versione attuale. L'estensione del suo abitato è ancora oggi ben riconoscibile, racchiuso dalle sue mura greche, così come modificate in epoca lucana e poi romana.

    È localizzata nella regione Campania, in provincia di Salerno, nel comune di Capaccio, a circa 30 chilometri a sud di Salerno (97 chilometri a sud di Napoli). È situata nella Piana del Sele, vicino al litorale, nel golfo di Salerno, verso il Cilento.

    Le mura:



    Paestum è circondata da una cinta muraria quasi totalmente conservata, con un perimetro poligonale che si sviluppa per circa 4,75 km, seguendo l'andamento del banco di travertino sul quale sorge la città. È costituita da una muratura a doppia cortina di grandi blocchi squadrati, riempita al centro con terra ed intervallata da 28 torri a pianta quadrata e circolare, di cui quasi tutte sono distrutte o ridotte a ruderi.

    In corrispondenza dei punti cardinali si aprono le quattro porte principali d'accesso; vi sono inoltre una serie di ben 47 aperture minori, chiamate posterulae, funzionali sia all'accesso in città sia all'organizzazione della difesa.

    La Porta Sirena, così chiamata da un animale fantastico scolpito con funzioni apotropaiche all'esterno di essa, si trova sul lato est.

    Sul lato sud si apre invece Porta Giustizia, con un ampio vestibolo d'accesso, difesa ai lati da due torri, una circolare, una quadrata.

    L'ingresso ad ovest, quello che affaccia verso il mare, avveniva attraverso presso Porta Marina, dotata anch'essa di un ampio vestibolo lastricato e difesa ai lati da due torri, una circolare ed una quadrata.

    Poco resta invece della Porta Aurea, a nord della città, demolita agli inizi dell'ottocento.

    I templi :

    Miracolosamente giunti in ottime condizioni, tanto da essere considerati esempi unici dell'architettura magno-greca, sono i tre templi di ordine dorico edificati nelle due aree santuariali urbane di Paestum, dedicate rispettivamente ad Hera e ad Athena.

    Templi di Poseidone e di Era:


    Tempio di Atena:


    Non ci vado da molto tempo, e quindi purtroppo non ho foto mie sul pc, nelle vicinanze c'era (e spero ci sia ancora) un bellissimo museo dedicato al tema greco

    Le immagini dei templi sono un pò grandicelle, ma ne valeva la pena :)

    bellissime davvero
     
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  2. lordg
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    @nikonucida tu domani posta le foto e dimmi in anteprima quali che io penso alla parte storica
     
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  3. nikonucida
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    CITAZIONE (lordg @ 9/5/2013, 21:18) 
    @nikonucida tu domani posta le foto e dimmi in anteprima quali che io penso alla parte storica

    DOMANI COME SAI ENTRO NELLA NOSTRA CERTOSA CHE ORMAI È MILLENARIA NE AVRÒ COSE DA DIRE
     
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  4. Shakky_Tispenno
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    Joan, prima o poi mi farò viva da quelle parti, mi piacerebbe tanto visitare Pompei. :sasa:

    L'Opera dei Pupi (Òpra dî Pupi in siciliano) è un tipo di teatro delle marionette, i cui protagonisti sono Carlo Magno e i suoi paladini. Le gesta di questi personaggi sono trattate attraverso la rielaborazione del materiale contenuto nei romanzi e nei poemi del ciclo carolingio. Le marionette sono appunto dette pupi (dal latino "pupus" che significa bambino). L'opera è tipica della tradizione siciliana dei cuntastori.
    L'Opera dei Pupi si affermò nell'Italia meridionale: nella prima metà del XIX secolo a Napoli, grazie a Giuseppina d’Errico, chiamata "Donna Peppa e in Sicilia, tra la seconda metà del XIX e la prima metà del XX secolo.
    Nel 2008 l'UNESCO ha iscritto l'Opera dei Pupi tra i Patrimoni Orali e Immateriali dell'Umanità, dopo averla originariamente proclamata nel 2001. È stato il primo Patrimonio italiano a esser inserito in tale lista.
    Riccamente decorati e cesellati, con una struttura in legno, i pupi avevano delle vere e proprie corazze e variavano nei movimenti a seconda della scuola di appartenenza in palermitani o catanese. La differenza più evidente stava nelle articolazioni: leggeri e snodabili i primi (comunque difficili da manovrare), più pesanti e con gli arti fissi i secondi (ma più semplici da manovrare).
    Il puparo, curava lo spettacolo, le sceneggiature, i pupi, e con un timbro di voce particolare riusciva a dare suggestioni, ardore e pathos alle scene epiche rappresentate. I pupari, pur essendo molto spesso analfabeti, conoscevano a memoria opere come la Chanson de Roland, la Gerusalemme liberata e l'Orlando furioso.
    Ogni pupo rappresentava tipicamente un preciso paladino, caratterizzato per la corazza ed il mantello e gli spettatori usavano parteggiare per uno.





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  5. joan84
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    Bellissimi i Pupi
    li conoscevo perche' studiati ma non mi ero soffermata piu' di tanto, e vedendo il video e le immagini direi che mi piacciono molto ... grazie Shakky!
    ps- io ti aspetto davvero , quando vuoi cara " Mi Casa es Tu Casa" <3
     
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  6. lordg
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    bellissimi i pupi siciliani come tutta l'arte e la cultura di questa splendida isola domandina alla cara shakki ma i pupari sono finiti o ancora c'è chi porta avanti questa stupenda tradizione?
     
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  7. nikonucida
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    bellissimi veramente i pupi
     
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  8. nikonucida
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    parlerò del monumento più importante che attira il turismo nel mio paese (Serra San Bruno), la "Certosa di Brunone".

    Partiamo dall'inizio... da quello che ho letto e che mi hanno raccontato, serra era governata dal conte Ruggero dove abitava nella sua dimora. Conobbe intorno a 1091 San Bruno, un monaco che si era ritirato in calabria in preghiera. Ruggero gli donò un edificio a ben 1-2Km dalla sua dimora dove fondò la sua seconda certosa (la prima la fondò a Grenoble). Lui insieme ai suoi compagni pregavano e veneravano Dio. Lui rifiutò l'onore di essere un vescovo per restare in ritiro a serra san bruno.

    La storia di questa Certosa la si può suddividere i quattro periodi:


    Dal 1091 al 1193: L’anno di fondazione di questa certosa è il
    1090, anno in cui San Bruno giunse in Calabria. Egli aveva gia
    fondato nel 1084 la grande Chartreuse presso Grenoble in
    Francia iniziando la storia dell’ordine. Il terreno dove poter
    edificare la certosa , fu generosamente donato dal conte
    Ruggero il normanno in località “torre” a circa 850m d’altezza,
    nel cuore della Calabria “ulteriore”. Questi luoghi erano simili a
    quelli trovati nel Delfinato (Grenoble). Quindi ideali per la
    contemplazione divina, la solitudine, il silenzio, elementi questi
    indispensabili per condurre vite eremitica (desertum) . Fu qui che
    Bruno fondò l’eremo di Santa Maria del Bosco e poco distante, a
    2 km, ove sorge l’attuale certosa, fonda per i conversi il
    monastero di S. Stefano, ma dopo soli dieci anni domenica 6
    ottobre 1101 muore Bruno circondato dai suoi confratelli. Da
    questo momento in poi la certosa è retta da Lanuino amico e
    degno successore del santo a cui gli succedono altrettanti uomini
    ispirati agli insegnamenti brunoniani.


    Secondo periodo che va dal 1193 al 1500.


    Dal 1193 al 1500 l’indirizzo monastico cambia passando dalla
    regola certosina-eremitica a quella cistercense-cenobitica.


    Terzo periodo che va dal 1500 al 1826.


    Nei primi anni del 1500, esattamente verso l’anno 1505 vengono
    ritrovate al disotto della chiesa di S. Maria del Bosco i corpi di
    Bruno e Lanuino che erano stati in quel luogo sepolti ma dei
    quali a causa delle alterne vicende avvenute nel corso dei secoli,
    si era persa memoria. Fu un grande evento, le reliquie furono
    portate in processione il martedì di pentecoste (processione che
    da allora si svolge ogni anno). Fu a seguito di questi eventi che
    nel 1514 papa Leone X a Serra santificò Bruno e richiamo i
    certosini. Questi con grandi sacrifici ricostruirono il monastero.
    Inizia così il periodo di maggiore fulgore per la comunità, grazie
    alle nuove vocazioni all’arricchimento artistico dato dalla
    realizzazione di opere di pregevole valore artistico. Ma il 7/2/1783
    un terribile sisma arrestò tutto ciò distruggendo la certosa
    irreparabilmente e facendo circa 40.000 vittime in tutta la
    Calabria. All’interno della certosa avviene un prodigio, i monaci
    restano tutti illesi.
    Resti della Certosa cinquecentesca
    I monaci devono abbandonare i resti della struttura la quale viene
    spogliata, finché nel 1808 un decreto di G. Napoleone la
    sopprime.


    Quarto periodo che va dal 1826 ad oggi.


    Nel 1826 il comune di Serra acquista l’edificio per preservarlo
    dalla rovina assoluta, insieme al busto argenteo con le reliquie di
    S. Bruno e B. Lanuino. Re Ferdinando II il 21/6/1856 da nuova vita
    alla certosa con un decreto. Con a capo un priore, ed alcuni
    certosini provenienti dalla certosa di S.Martino (Napoli) e
    nonostante i mezzi precari costoro danno vita alla rinascita della
    comunità e all’inizio dei lenti e faticosi lavori di ricostruzione. La
    risistemazione durò fino al 13/11/1900 giorno in cui venne
    consacrata la chiesa.
    Dove si conservano le reliquie di S. Bruno (all’interno del busto
    argenteo del santo, posto sull’altare) e del Beato Lanuino.
    Sull’urna contenente le reliquie vi è una scritta che recita:
    “in morte quoque non sunt divisi”
    Della vecchia certosa restano alcune tracce:
    La sala del capitolo, il refettorio, i ruderi della certosa e del
    chiostro dei procuratori. Con un imponente fontana granitica del
    600, le torri costruite nel 1534 e le mura di cinta oggi, annesso
    alla certosa tuttora funzionante e pertanto inaccessibile, è stato
    creato un museo della certosa, che ripercorre attraverso
    testimonianze le tormentate vicende di questo luogo.
    La certosa di Serra San Bruno riveste una fondamentale
    importanza nella storia dell’ordine per i seguenti motivi:
    fu fondata da San Bruno, è il luogo dove sono tutt’ oggi
    conservate le spoglie mortali del Santo ed infine ma non ultimo,
    perché è stata la prima certosa istituita su territorio italiano.
    In prossimità della certosa prima di giungere alla piccola chiesa
    di S.Maria del Bosco, troviamo un caratteristico laghetto
    artificiale, con all’interno la statua di S. Bruno, effigiato in
    ginocchio e concentrato nel pregare.
    Il laghetto fu creato dagli abitanti di Serra nel 1645, ciò a
    testimonianza delle dure penitenze (pregare immerso quasi
    totalmente nelle acque gelide dei torrenti) a cui si sottoponeva il
    Santo. Oltre la grande scalinata in pietra che conduce a S.Maria
    del Bosco, si giunge al “dormitorio” ( cella del Santo ed il luogo
    della prima sepoltura).
    Nelle immediate prossimità, possiamo tuffarci in un bosco
    incontaminato fatto di fitta vegetazione e con alberi di alto fusto
    (conifere) che come di incanto ci rimanda indietro nel tempo e ci
    fa respirare quell’atmosfera cara a S. Bruno, allorquando egli si
    rifugiò in questo “desertum” per isolarsi e contemplare. Nell' ultimo secolo la vita monastica si è svolta regolarmente, nonostante i due conflitti mondiali, i monaci sono riusciti a svolgere le loro attività serenamente. Il 5 ottobre 1985, segnaliamo la visita straordinaria del pontefice Giovanni Paolo II, che alla vigilia della festa di San Bruno volle commemorare il IX Centenario della fondazione dell' ordine certosino.

    Attualmente le certose di Serra San Bruno e di Farneta (Lu), sono le uniche case maschili attive in Italia dell'ordine certosino.

    questi sono i massi la loro posizione e grazie al sisma del 1783


    questi sono i ruderi dell'edificio dove abitava il conte Ruggero su cui intorno è stata creata la nuova certosa


    questa è la certosa oggi


    il laghetto
     
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    Quella torre l'ha tagliata Zoro!! :asd:
     
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  10. nikonucida
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    CITAZIONE (Sanji Black Leg @ 10/5/2013, 22:13) 
    Quella torre l'ha tagliata Zoro!! :asd:

    si si aaaahha :dsa: :dsa: :dsa: :dsa:
     
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  11. lordg
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    piccolo appunto al grande lavoro di Nikonucida
    San bruno è il conte Ruggero (che altri non era che Ruggero I il normanno Bisnonno di Federico II imperatore ) si sono incontrati per la prima volta nel 1089 quando a San Bruno è stato proposto di diventare Arcivescovo di Reggio Calabria (proposta che San Bruno ha rifiutato) l'incontro a Santa Maria della Torre (Sancta Maria de Turris) è avvenuto si in un secondo momento ma era un rincontro dopo alcuni anni.
    Di San Bruno sono da ricordare alcuni particolari di rilevanza storico-politica
    Urbano II (il Papa che bandi le crociate) era suo discepolo da notare come curiosità che la prima crociata inizio dopo la morte del Santo per il semplice motivo della contrarietà di San Bruno su questa "guerra Santa" esistono a riguardo diveri scambi episcopali tra il Santo e il Papa che si possono leggere (tramite permesso visto l'importanza storica dei documenti) nella Biblioteca della Certosa
    La congiura di Capua nei confronti di Ruggero è stata sventata dallo stesso San Bruno che apparve in sogno al conte e l'ho averti naturalmente nulla di storico è approvato sulla vicenda ne ci sono documenti a riguardo ma la congiura è davvero avvenuta e la cittadina di Serra San Bruno è sorta creata anche dai congiurati che dovevano essere servitori della Certosa poco distante
    continua nei prossimi post

    vitadisanbruno

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  12. nikonucida
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    CITAZIONE (lordg @ 11/5/2013, 13:31) 
    piccolo appunto al grande lavoro di Nikonucida
    San bruno è il conte Ruggero (che altri non era che Ruggero I il normanno Bisnonno di Federico II imperatore ) si sono incontrati per la prima volta nel 1089 quando a San Bruno è stato proposto di diventare Arcivescovo di Reggio Calabria (proposta che San Bruno ha rifiutato) l'incontro a Santa Maria della Torre (Sancta Maria de Turris) è avvenuto si in un secondo momento ma era un rincontro dopo alcuni anni.
    Di San Bruno sono da ricordare alcuni particolari di rilevanza storico-politica
    Urbano II (il Papa che bandi le crociate) era suo discepolo da notare come curiosità che la prima crociata inizio dopo la morte del Santo per il semplice motivo della contrarietà di San Bruno su questa "guerra Santa" esistono a riguardo diveri scambi episcopali tra il Santo e il Papa che si possono leggere (tramite permesso visto l'importanza storica dei documenti) nella Biblioteca della Certosa
    La congiura di Capua nei confronti di Ruggero è stata sventata dallo stesso San Bruno che apparve in sogno al conte e l'ho averti naturalmente nulla di storico è approvato sulla vicenda ne ci sono documenti a riguardo ma la congiura è davvero avvenuta e la cittadina di Serra San Bruno è sorta creata anche dai congiurati che dovevano essere servitori della Certosa poco distante
    continua nei prossimi post

    vitadisanbruno

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  13. Shakky_Tispenno
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    CITAZIONE (lordg @ 10/5/2013, 16:45) 
    bellissimi i pupi siciliani come tutta l'arte e la cultura di questa splendida isola domandina alla cara shakki ma i pupari sono finiti o ancora c'è chi porta avanti questa stupenda tradizione?

    Sono rimasti in pochi. Per fortuna esistono ancora alcune famiglie di pupari che mantengono viva la tradizione. I teatri dell'Opera dei Pupi si trovano a Palermo, Catania, Acireale e Siracusa.
    Le compagnie organizzano anche degli spettacoli nelle scuole per far conoscere ai più piccoli l'antica arte dei pupi.
    Io ho assistito a divers spettacoli *__*
     
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    La cucina italiana è la migliore del mondo !

    "Nel 2008 l'Italia ha presentato richiesta all'UNESCO affinché la dieta mediterranea venga inserita fra i patrimoni culturali immateriali dell’umanità, riconoscimento che riceve nel 2010".

    cit . Wikipedia

     
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  15. bravamera
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    Io inizio con un simbolo della tradizione sarda.
    Da anni si sta cercando di mantenere la tradizione folk del 'ballo sardo'. :)
    Vestiti a parte, che sono bellissimi, vi posto qualcosa su questa tradizione.
    (Di cui io sono ammiratrice in prima persona :P)

    Il Ballo sardo (su ballu sardu), identifica la totalità delle tipiche danze che si ballano tuttora in Sardegna.
    Può tuttavia sottintendere una danza specifica, quella maggiormente diffusa, che corrisponde al nome di Ballu Tundu (Ballo Tondo), A Passu (A passo), Ballu Seriu (Ballo Posato), e altri, a seconda della zona presa in considerazione.

    Il ballo sardo richiede un'alta specializzazione tecnica di suonatori e ballerini (i suonatori usano principalmente chitarra folk, launeddas, fisarmonica, organetto, o la voce stessa dei 'tenores').
    Durante il ballo tutti i danzatori si tengono per mano o per le braccia formando un cerchio che ruota in senso orario. Vi è un movimento di base, sul quale si innestano i vari passi, ognuno dei quali corrisponde in modo stretto al ritmo musicale, e che devono essere compiuti con compostezza: la parte superiore del corpo deve essere mantenuta rigida, mentre la mobilità è affidata esclusivamente agli arti inferiori.

    In base alla zona cambia, ma di solito, la parte acrobatica è affidata agli uomini, per ovvi motivi. (:P) Le donne hanno gonne lunghe, che son difficili da gestire per aria.

    Alcune tipologie di ballo:

    Su ballu tundu

    Si tratta di un ballo gioioso che viene eseguito praticamente in qualsiasi festa, sagra o manifestazione, specialmente in Barbagia.
    video: